AMBULATORIO GINECOLOGIA e OSTETRICIA
DIAGNOSTICA GINECOLOGICA e OSTETRICA
DIAGNOSTICA GINECOLOGICA
- Pap test e tamponi vaginali
- Ecografia pelvica transvaginale
DIAGNOSTICA OSTETRICA
- Ecografia ostetrica 3D – 4D 1°, 2° e 3° trimestre
- Translucenza nucale + BI-Test
- Ecografia Genetica
- Ecografia Morfologica
SCREENING GINECOLOGICO
Questo screening può essere di due tipologie mirate:
Diagnosi di patologie dell’apparato genitale femminile:
- Visita specialistica ed eventuale Pap-test e tampone vaginale
- Ecografie pelviche sovrapubiche e trans-vaginali
- Ecografia mammaria con sonde ad alta definizione (svolta da specialista radiologo)
Diagnosi di patologie legate alla menopausa:
- Visita specialistica e eventualmente Pap-test e tampone vaginale
- Ecografie pelviche sovrapubiche e trans-vaginali
- Ecografia mammaria con sonde ad alta definizione (svolta da specialista radiologo)
- Densitometria Ossea Dexa per la diagnosi di osteoporosi (svolta da specialista radiologo)
La vita di ogni donna è composta da fasi che si susseguono con un delicato intrecciarsi di equilibri. Fondamentalmente tali fasi sono rappresentate dall’infanzia, dalla pubertà con l’avvio alla vita fertile, e dalla menopausa.
Se della fase infantile se ne occupa principalmente il pediatra, della fertilità e del periodo menopausale se ne occupa il ginecologo.
Periodicamente ogni donna dovrebbe eseguire un controllo ginecologico clinico per la valutazione dell’andamento dei cicli mestruali e delle loro caratteristiche, per l’esecuzione del Pap test, e per l’ispezione e la palpazione delle mammelle.
Se la visita può essere integrata con un controllo ecografico dei genitali interni è possibile valutare la morfologia di utero e ovaie. Operatori esperti con apparecchiature di alta fascia, sono in grado di escludere o caratterizzare patologie come i fibromi uterini, le tumefazioni ovariche, gli impianti profondi di endometriosi, i polipi endometriali.
Il preciso inquadramento delle patologie ginecologiche è quindi fondamentale per una corretta gestione della paziente, sia in previsione di un intervento chirurgico, sia per decidere i successivi controlli.
Una considerazione più approfondita merita la gravidanza, probabilmente il periodo più delicato e prezioso della vita di una donna. Generalmente la donna in gravidanza dovrebbe eseguire un controllo mensile dal proprio ginecologo curante ed eseguire un controllo ecografico ogni trimestre.
Verso la fine del primo trimestre è possibile eseguire uno screening per le anomalie cromosomiche fetali e i test disponibili nel nostro Centro sono due: il test combinato e il NIPT. Il primo ha la finalità di stimare il rischio per il feto per la sindrome di Down, la sindrome di Edwards e la sindrome di Patau. Questo test si compone di tre parti: la 1° riguarda la raccolta dati della mamma, la 2° il dosaggio ematico di Beta-HCG in forma libera e PAPP-A (preferibilmente da eseguirsi tra la 9° e la 10° settimana), e la 3° è rappresentata dall’ecografia con valutazione della plica nucale e studio approfondito della morfologia del feto (da eseguire tra la 11° settimana + 5 gg e la 13° settimana + 6 gg). La sensibilità del test combinato è del 90% circa. Il NIPT consiste invece nella ricerca di frammenti di DNA libero fetale da un prelievo di sangue materno e nel nostro Centro viene eseguito intorno alla 12a settimana, epoca ottimale per eseguire anche un’ecografia dettagliata del feto, fondamentale e rassicurante per poter procedere con un test non invasivo (il NIPT appunto) piuttosto che invasivo; questo test ha una sensibilità del 99.9% per il cromosoma 21 e di poco inferiore per gli altri cromosomi e a seconda del pannello scelto si può richiedere la valutazione anche di tutta la mappa cromosomica (23 coppie di cromosomi) o l’aggiunta di patologie genetiche specifiche come per esempio la microdelezione del cromosoma 22 (CATCH 22).
L’ecografia del secondo trimestre è chiamata anche “ecografia morfologica” e si esegue tra la 20° settimana e la 22° settimana circa. La finalità dell’esame è di verificare il corretto sviluppo biometrico e strutturale del feto ed identificare eventuali anomalie, controllare il liquido amniotico e l’inserzione placentare. La sensibilità dell’esame per le anomalie maggiori è intorno al 70-80% e tale percentuale deriva dal fatto che alcune anomalie non sono rilevabili al 5° mese, la posizione non favorevole del feto o lo spessore addominale materno possono ostacolare l’esame, e alcune patologie non si manifestano con difetti morfologici ecograficamente rilevabili. E’ l’ecografia più importante della gravidanza e quando eseguita da operatori esperti, con macchinari all’avanguardia, consente di raggiungere buoni livelli di accuratezza. A completare l’esame sono la valutazione lunghezza cervicale e del doppler utero-placentare, importante parametro che potrebbe allertare il ginecologo su un rischio maggiore per la paziente di sviluppare ipertensione gestazionale e/o rallentamenti della crescita fetale intrauterina. La possibilità di integrare l’esame bidimensionale con il 3D e 4D rende l’esame più gradevole ai futuri genitori e sicuramente impreziosisce l’esame di dettagli spesso non raggiungibili con metodiche standard.
L’ecografia del terzo trimestre, di solito eseguita tra la 30° e la 32° settimana, non deve più essere considerata solo un esame per la valutazione della crescita fetale.
Dopo la 30° settimana è fondamentale riguardare tutte le strutture anatomiche possibili; ci sono infatti patologie evolutive che si possono vedere solo nel terzo trimestre e pertanto un’ulteriore controllo morfologico dovrebbe sempre essere eseguito in aggiunta a quello biometrico.
Ad oggi, in ostetricia, non siamo ancora arrivati a diagnosticare la totalità delle anomalie fetali, tuttavia, la presenza di operatori esperti e apparecchiature sempre più sofisticate sta aumentando inevitabilmente e favorevolmente la sensibilità diagnostica.